Punteggio finalmente rotondo per i rossoneri che ritrovano qualche bella giocata dei fuoriclasse ma mostrano ancora incertezze nella manovra e in difesa, dove si sono visti alcuni brividi. In rete Jankulovski, Pato e Borriello
MILANO, 18 settembre 2008 - Senza l'inno della Champions, senza il pubblico delle grandi occasioni, il Milan esordisce in coppa Uefa con una vittoria. Ma il 3-1 allo Zurigo, pur se meritato e ineccepibile, allinea tutti i limiti attuali dei rossoneri, per di più contro un avversario modesto. Un successo che comunque allevia i dolori della squadra alla ricerca di gioco e affiatamento, dopo la tragica partenza in campionato, a tre giorni dal big-match con la Lazio capolista.
PATO E SHEVA - La verticalizzazione di Ambrosini per Shevchenko dopo 64 secondi, bella ma troppo lunga per l'attaccante, e il rabbioso pressing rossonero, costante di tutto il primo tempo, sono il ritratto fedele di un Milan malaticcio che si affida più all'improvvisazione che alla ragione, quasi volesse dimostrare al mondo che la storia continua. Contro lo Zurigo, Ancelotti torna al 4-3-1-2, all'insegna dell'inedito. Da Dida, che riprende il suo posto, alla difesa, dove Antonini viene lanciato sulla destra. A centrocampo schiera Ambrosini, Flamini e Seedorf, mentre Kakà è il trequartista alle spalle di Pato e Shevchenko, preferito a Borriello.
CONFUSIONE - Ma la squadra rossonera di oggi è come la punizione di Jankulovski al 15': velleitaria. O come la spettacolare rovesciata di Sheva un minuto dopo: illusoria, perché l'arbitro aveva fischiato fallo. Il Milan attacca costantemente. Pato e Sheva sputano l'anima, ma tutto il resto della squadra è labirintico e confuso, a dimostrazione del fatto che la forma, quella vera, è ancora molto lontana. Prendi Kakà. Il suo furore gli fa sbagliare le cose più facili. Il fuoriclasse sembra volersi caricare sulle spalle le sorti della squadra, per poi perdere costantemente la palla sui raddoppi elvetici.
LA METTE JANKU - Poi, quando tutto sembra coincidere ci si mette di mezzo la sfortuna, come al 37' allorché Sheva scarica di potenza il destro sulla traversa con la porta spalancata. Cose che in tempi non molto lontani gli riuscivano a occhi chiusi. E' un Milan che non fa movimento senza palla, che non sfrutta le fasce e che all'occasione si fa anche prendere in contropiede dall'umile Zurigo, capace, con due passaggi, di arrivare davanti a Dida e segnare. Esattamente al 38', quando Staehel infila di testa. Il signor Gonzalez annulla, ma quanti dubbi sulla sua decisione. Il gol, invece, lo fa il Milan. E' il 46' quando Shevchenko sbaglia un'occasione facile facile scaricando la palla su Leoni in uscita; sulla respinta arriva Jankulovski che gonfia la rete, complice la fondamentale deviazione di Stahel.
FINALMENTE PATO - Il Milan che esce dagli spogliatoi dopo il riposo è ancora lo stesso. Ingaggia con identico furore il duello con gli svizzeri, sfiora il 2-0 con Ambrosini per poi rischiare di subire al 10' su una palla innocua che trotterella davanti a Dida., quasi incurante nel rincorrere la sfera che va a sbattere sul palo. Per fortuna ci pensa Pato, con una prodezza su punizione, a rendere meno faticoso il cammino del Milan. Parabola micidiale che Leoni non vede nemmeno: è l'11'. E' il gol che fa respirare i rossoneri soggiogati spesso dal timore di non azzeccare le mosse giuste.
MAGIA BORRIELLO - E proprio il giovane brasiliano lascia il posto al 20' a Borriello, segno tangibile che Ancelotti lo vuole risparmiare per il testacoda domenicale contro la Lazio. E proprio Borriello, bello, tonico e recuperato, si regala una soddisfazione siglando al 29' il 3-0. Gran gol, da fermo, con un sinistro angolato di rara precisione. Al 30' Sheva lascia a Ronaldinho. Ma fa più clamore la rete di Juric al 33': un bolide telecomandato dalla distanza su cui anche il Dida dei tempi andati ci sarebbe arrivato. E' il 3-1 finale. Con i venti che tirano, roba da metterci subito la firma.
Gaetano De Stefano
MILAN-ZURIGO 3-1
(primo tempo 1-0)
(primo tempo 1-0)
MARCATORI: Jankulovski (M) al 46' p.t.; Pato (M) all'11', Borriello (M) al 28', Djuric (Z) al 33' st
MILAN (4-3-1-2): Dida; Antonini, Bonera, Kaladze, Jankulovski; Ambrosini (Emerson dal 23' st), Flamini, Seedorf; Kakà; Pato (Borriello dal 20' st), Shevchenko (Ronaldinho dal 30' st). (Kalac, Favalli, Darmian, Gattuso). All. Ancelotti.
ZURIGO (4-4-1-1): Leoni; Stahel, Tihinen, Barmettler, Stucki; Djuric, Aegerter, Okonkwo, Alphonse; Abdi (Mehmedi dal 43' st), Hassli (Nikci dal 32' st). (Guatelli, Lampi, Koch, Buchel, Sconbachler). All. Challandes.
ARBITRO: Iturralde Gonzalez (Spa).
NOTE: spettatori 25 mila circa, incasso di euro 370.901. Ammoniti Djuric ed Emerson per gioco scorretto. Angoli 5-1. Recuperi 1' p.t., 3' s.t..
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