I biancocelesti travolgono 3-0 la Fiorentina. Frey rinvia la resa di Prandelli, poi nella ripresa colpiscono Mauri, lo scetanato macedone e Siviglia. Toscani nulli in attacco e perforabili in difesa
ROMA, 24 settembre 2008 - Cesare Prandelli lo aveva detto. I preliminari di Champions hanno sfasato la preparazione e per vedere la vera Fiorentina ci sarebbe voluto ancora un mese. Ma nessuno pensava che i viola potessero essere travolti così nettamente (3-0) da una Lazio scatenata. Il risultato è meritato, e se non fosse stato per l'eccellente Frey il divario sarebbe potuto essere ancora più pesante.
ZARATE BRAVO E SCIUPONE - Mauro Zarate spreca l'impossibile dopo aver segnato quattro gol in tre partite. Subito manda alto un gioiello di assist fornitogli da Goran Pandev, poi si ripete in avvio di secondo tempo facendosi ipnotizzare da Frey a tu per tu col portiere francese e non inquadrando la porta da pochi passi sul tirocross di Brocchi. Ma l'argentino è un giocatore vero ed è un rebus irrisolto per Dainelli e Gamberini. De Marco gli nega anche un rigore alla mezz'ora, quando proprio Dainelli lo aggancia sul piede destro in area. La Fiorentina è tremendamente vulnerabile dalla parte sinistra della difesa, dove Vargas deve ancora crescere molto per considerarsi un terzino affidabile quando viene attaccato. Lo svizzero Lichtsteiner (complimenti Lotito, altro bel colpo) ne mette a nudo tutti i limiti.
LIMITI - Ma nella serata da incubo dell'Olimpico emergono anche i limiti di personalità di un centrocampo di prospettiva ma poco esperto. E quando il fuoriclasse della squadra, Adrian Mutu, non produce nulla, anche Gilardino fa il solletico alle difese avversarie. L'ex rossonero ha bisogno di una squadra in grado di fornirgli palle gol, l'esatto contrario di quanto visto all'Olimpico. Difficile pensare che la vera Fiorentina sia questa, ma forse chi ha parlato di scudetto già da quest'anno dovrà rivedere le sue aspettative.
OTTO MINUTI - All'inizio del secondo tempo si capisce che Frey non può rinviare la resa ancora a lungo e in otto minuti Mauri (dopo la traversa di zarate), Pandev (incontenibile) e Siviglia (che dormita della difesa di Prandelli) fissano il risultato finale. E crescono le quotazioni della Lazio dopo una prestazione scintillante: tra giocatori in cerca di rivincite (Foggia, Brocchi, Rozenhal), ottime intuizioni (Lichtsteiner) e potenziali campioni (Pandev e Zarate) Delio Rossi si toglierà le sue soddisfazioni.
Jacopo Gerna
LAZIO-FIORENTINA 3-0 (0-0)
MARCATORI: 6' Mauri, 10' Pandev, 14' st Siviglia.
LAZIO (4-3-2-1): Carrizo; Lichtsteiner, Siviglia, Cribari (40'st Rozehnal), Radu; Brocchi, Ledesma, Mauri; Foggia (23'st Manfredini), Pandev (31'st Makinwa), Zarate. (Muslera, De Silvestri, Kolarov, Meghni). All. Rossi.
FIORENTINA (4-3-1-2): Frey; Zauri (1'st Comotto), Gamberini, Dainelli, Vargas; Almiron, Felipe Melo, Montolivo; Kuzmanovic (28'st Donadel); Mutu (33'st Pazzini), Gilardino. (Storari, Da Costa, Pasqual, Osvaldo). All. Prandelli
ARBITRO: De Marco di Chiavari
NOTE: Serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 32mila circa. Ammoniti: Zauri (L), Pandev (L), Felipe Melo (F). Angoli: 7-6. Recupero: 1'pt e 1'st.
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