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giovedì 11 settembre 2008

VIDEO: BRASILE - BOLIVIA ( 0-0 ) SINTESI COMPLETA ALL GOALS

Da Gazzetta.it

MILANO, 11 settembre 2008 - Può il Brasile pareggiare in casa con la Bolivia, ultima nel girone di qualificazione sudamericano al Mondiale 2010? Può rimanere inchiodato sullo 0-0 contro una squadra ridotta in dieci uomini? E soprattutto, può deludere così tanto i suoi tifosi da ritrovarsi a giocare in uno stadio tutt'altro che pieno? Ebbene, questo Brasile può fare questo e altro. L'avventura di Carlos Dunga sulla panchina della Seleçao, iniziata con la prestigiosa conquista della coppa America, sembra davvero vicina alla conclusione: da ormai molti mesi, la nazionale verdeoro ottiene risultati mediocri e offre un calcio anti-spettacolare, tanto da mettere in pericolo la panchina dell'ex centrocampista della Fiorentina. E se ci aggiungiamo il bronzo olimpico, vissuto come una delusione atroce dopo le bastonate prese dall'Argentina in semifinale, il quadro non migliora di certo.
LA SITUAZIONE - Il Brasile, va detto, resta tranquillamente in corsa per la qualificazione: dopo 8 giornate è secondo a quota 13 punti, in compagnia di Argentina e Cile, dietro allo scatenato Paraguay che comanda il gruppo con 17. Per i quattro posti che garantiscono l'accesso diretto alla fase finale in Sud Africa, però, sono in corsa anche Uruguay (12), Colombia (10) ed Ecuador (9), mentre Perù (7), Venezuela (7) e Bolivia (5) sembrano ormai tagliati fuori. La quinta classificata, lo ricordiamo, non spareggia più contro la vincitrice del girone dell'Oceania, bensì contro una nazionale proveniente dal Concacaf.
POCO RONALDINHO - Che la Seleçao fallisca la qualificazione non è, al momento, neppure ipotizzabile, però la situazione è allarmante. Soprattutto perché i tifosi brasiliani hanno perso la pazienza: ieri, allo stadio Joao Havelange di Rio de Janeiro, hanno fischiato pesantemente i verdeoro, cantando "arrivederci Dunga". Contestatissimo anche un opaco Ronaldinho, sostituito a un quarto d'ora dalla fine. La Bolivia, che lontano dai suoi altipiani è sempre stata poca cosa (in questa tornata 4 sconfitte in 4 partite, con 16 gol subiti) e che non è oggi nemmeno lontana parente della squadra in cui, una decina d'anni fa, brillavano gli indimenticabili Erwin "Platini" Sanchez e il "diablo" Etcheverry, ha faticato poco a contenere gli anonimi Robinho e Luis Fabiano. Anzi, Julio Cesar si è dovuto esibire in un buon intervento su Ronald Garcia, con Hoyos non pronto ad approfittare della ribattuta. Dopo l'espulsione di Ignacio Garcia (minuto 54, fallo su Robinho), l'unica occasione vera se l'è costruita il romanista Baptista, il cui colpo di testa è stato sventato dal portiere Arias. I limiti del gioco difensivista di Dunga, dunque, vengono a galla quando bisogna attaccare, anche contro le "piccole" nazionali.
NON BASTA IL "CUCHU" - Se il Brasile piange, l'Argentina non ride. Anche la Seleccion sta faticando molto e, non a caso, ha gli stessi punti degli storici rivali. In Perù, un tocco di Cambiasso sugli sviluppi di una punizione calciata da Gago sembrava consegnare la vittoria agli uomini di Basile, invece un cross del "viola" Vargas, in pieno recupero, ha permesso a Juan Fano di battere Carrizo per l'1-1. Senza Abbondanzieri, Mascherano e Tevez, l'Argentina ha infilato così la quinta partita senza successi in questo girone. Uruguay-Ecuador 0-0 e Cile-Colombia 4-0 gli altri risultati della notte.

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