La Juve conquista i primi tre punti del girone grazie a una punizione del suo capitano. Partita ostica, con i russi più volte pericolosi. Palo di Camoranesi che abbandona nel primo tempo per un infortunio
TORINO, 17 settembre 2008 - La Juventus vince. E ringrazia Del Piero. Che firma un successo molto sofferto sullo Zenit San Pietroburgo, nel debutto stagionale dei bianconeri della fase a gironi di Champions. Una gara giù cruciale, considerato che nel girone c’è pure il Real Madrid. La Juve non ha scintillato, tutt'altro, ma contro una signora avversaria, che l’ha messa in difficoltà per lunghi tratti di gara, ha comunque dimostrato di saper vincere anche in serata modesta, dote delle grandi squadre. C’è voluto un guizzo. Firmato dall’uomo più carismatico, dal capitano. Questi tre punti sono preziosissimi. Tanto quanto la parata di Buffon sullo 0-0, che ha scongiurato il peggio.
SOFFERENZA - Il primo tempo della Juve è interlocutorio se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, oppure poco convincente, se si preferisce soffermarsi sul bicchiere mezzo vuoto. Il tridente offensivo dei russi costringe gli esterni bassi bianconeri sulla difensiva, togliendo supporto sulle fasce a Camoranesi e Nedved. In mezzo Sissoko e Poulsen (sottotono) garantiscono quantità, e fanno scintille col panzer Tymoschuk, ma non riescono a velocizzare la manovra. E allora Del Piero si ritrova a dover fare un passo indietro per provare ad inventare qualcosa, ma non può essere sia rifinitore che terminale e lanciare se stesso, con Trezeguet stretto nella morsa dei centrali dello Zenit. I russi tra l’altro non stanno per nulla a guardare. Arshavin si mangia un gol comodo per un talento come lui, a centroarea su sponda di Denisov. Il destro del fantasista finisce appena a lato. La Juve fa tanta, troppa fatica nei primi 20’, lasciando spesso anche l’iniziativa agli ospiti. Poi ha una fiammata dal 20’. E così costruisce un paio di occasioni, con Del Piero che trova prima la testa di Trezeguet, poi quella di Camoranesi. Palla a lato in entrambi i casi, sulla zuccata dell’italo-argentino c’è chi grida al gol.
CAMORANESI K.O. - Alla mezzora Ranieri perde Camoranesi, acciaccato al piede sinistro (contusione). E lo slancio bianconero si smorza istantaneamente. Anche perchè Ranieri sostituisce Camoranesi con Salihamidzic, non rischiando la carta Iaquinta, già impiegato in quella posizione nella gara d’andata contro l’Artmedia. E che garantirebbe più spinta e peso offensivo. E così la Juve si trova di nuovo a corto di idee, non riuscendo tra l’altro a coinvolgere Nedved, costretto sempre a dare un’occhiata ad Anyukov, uno che appena può si trasforma da terzino in ala. All’intervallo è pareggio: 0-0. Il risultato più coerente con l’andamento dei primi 45’.
RIPRESA - Si riparte, ma la gara resta bloccata. All’11’ Sirl, che parte in sospetto fuorigioco, si presenta solo davanti a Buffon, strepitoso nell’ipnotizzarlo in uscita bassa. Poi Ranieri toglie Molinaro, fischiato dai tifosi, e inserisce De Ceglie, più propositivo. Ma la partita resta brutta. Tattica. Con poche emozioni. L’occasionissima per la Juve porta la firma di testa, ancora su suggerimento da calcio piazzato di Del Piero, di Poulsen. Bravissimo Malafeev.
DEL PIERO - Ma il gol della Juve arriva comunque. Un paio di minuti dopo. E porta la firma più prestigiosa. Del Piero. Che segna su punizione, leggermente deviata. 1-0. Ancora lui. Da capitano. Trascinatore. A premere sul tasto play e riprendere il suo infinito film di Champions, bloccato sul tasto pausa da due stagioni, non per colpa sua. Denisov prova a rovinare la festa, ma il suo diagonale termina a lato. Il popolo bianconero può far festa.
MARCATORE: Del Piero al 30’ s.t.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro (dal 12’ s.t. De Ceglie); Camoranesi (dal 31’ p.t. Salihamidzic), Poulsen, Sissoko, Nedved; Trezeguet (dal 42’ s.t. Amauri), Del Piero. (Manninger, Mellberg, Marchisio, Iaquinta). All. Ranieri.
ZENIT (4-3-3): Malafeyev; Anyukov, Krizanac, Puygrenier, Sirl; Denisov, Tymoschuk, Zyryanov (dal 35’ s.t. Dominguez); Arshavin, Pogrebnyak, Danny. (Contofalski, Hubocan, Kim, Radimov, Fayzulin, Ricksen). All. Advocaat.
ARBITRO: De Bleeckere (Ola).
NOTE: spettatori 20.853 per un incasso di 641.925 euro. Ammoniti Pogrebnyak per proteste, Sirl e Salihamidzic per gioco scorretto. Recupero: 1’ p.t., 3’ s.t.
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