Sofferta vittoria dei nerazzurri, che battono 1-0 il Lecce con un gol dell'argentino, entrato nella ripresa. Ospiti sulle barricate per tutta la partita (anche una traversa di Ibrahimovic) e puniti a 10' dalla fine. Risultato utile consecutivo in casa n° 100 per il tecnico portoghese
MILANO, 24 settembre 2008 - Dunque, dove eravamo rimasti? A un gol decisivo di Julio Cruz. Una massima valida nello scorso campionato, e che sembra già d'attualità in questo. Il Jardinero entra nella ripresa e con una rasoiata di destro abbatte il muro del Lecce. Non solo: l'Inter con questo 1-0 è già sola in testa alla classifica, visto il pari della Juventus. Un bel modo per Mourinho per festeggiare il risultato utile consecutivo numero 100 in casa. I salentini, dal canto loro, non possono che rammaricarsi dopo aver tenuto botta per quasi tutta la partita.
TORNA DEKI - Con un derby da giocare domenica Mourinho risparmia Materazzi e Maicon, riportando Zanetti (600 presenze per lui in nerazzurro stasera) all'antico ruolo di terzino destro. Davanti, invece, niente turnover: Ibrahimovic e Adriano non si toccano, mentre dopo tre settimane torna Stankovic. Beretta, milanista doc, imbottisce il centrocampo lasciando Cacia e Tiribocchi a battagliare con Cordoba e Burdisso.
PIANO PIANO - Copione abbastanza prevedibile, quello dell'inizio. Inter all'attacco, ma senza mai inserire le marce alte. Così il Lecce può contenere senza andare in affanno. La palla gira al rallentatore, e non bastano i lampi di Ibrahimovic. Adriano ci mette molta buona volontà, ma manca la precisione. Idem per Mancini, propositivo, sì, ma che sforna uno strafalcione dopo l'altro. Quando Esposito, di contro, sfiora il palo alla sinistra di Julio Cesar su punizione di Zanchetta, suonano gli allarmi in casa nerazzurra.
LAMPO IBRA - E' di Ibrahimovic il primo mezzo scossone. Lo svedese da trenta metri timbra la traversa con una punizione di rara violenza. Si tratta di un fuoco di paglia, comunque. Perché quello dell'Inter è un andamento lento. Troppo. Se ne accorge anche Mourinho, che cerca di scuotere i suoi dalla panchina. Se ne accorge soprattutto il pubblico, che saluta la fine del primo tempo con qualche fischio.
NERVOSISMO - Fuori Vieira e Stankovic, i due pistoni del centrocampo nerazzurro che non funzionavano a dovere. Dentro Maicon e Quaresma, a rimodellare le fasce. Mourinho non fa prigionieri e punta deciso alla vittoria. Cambia poco, comunque. Il portoghese si perde in delizie tecniche poco utili, Adriano sparisce dal campo e cresce anche la tensione.
RISOLUTORE - Ci vuole uno con i nervi saldi. Un nome a caso? Julio Cruz. E' lui l'ultima carta che si gioca l'allenatore dell'Inter. Fuori Chivu, nerazzurri all'arrembaggio. Il Lecce si ritira sempre più in area, e arriva naturale il gol. Cross di Maicon dalla destra, Ibrahimovic svetta su Diamoutene e serve l'accorrente Cruz che da fuori area trova l'angolino. E' la liberazione, il tappo di champagne che esplode. Qui finisce di fatto la partita, a 10' dal fischio finale. Gli ospiti non riescono più a reagire e si inchinano all'uomo più decisivo dell'Inter. Come l'anno scorso, Julio Cruz.
Alessandro Ruta
INTER-LECCE 1-0 (Primo tempo: 0-0)
MARCATORE: Cruz al 34' st
INTER (4-3-3): Julio Cesar; Zanetti, Cordoba, Burdisso, Chivu (dal 27'st Cruz); Vieira (dal 1'st Maicon), Cambiasso, Stankovic (dal 1'st Quaresma); Adriano, Ibrahimovic, Mancini. (A disp.: Toldo, Materazzi, Crespo, Balotelli). All.: Mourinho.
LECCE (4-4-2): Benussi; Angelo (dal 6'st Diamoutene), Stendardo, Fabiano, Esposito; Munari, Zanchetta, Ardito, Ariatti; Cacia (dal 30' st Caserta), Tiribocchi (dal 9' st Castillo). (A disp.: Rosati, Schiavi, Giacomazzi, Konan). All.: Beretta.
ARBITRO: Bergonzi di Genova
AMMONITI: Chivu (I), Quaresma (I), Esposito (L).
NOTE: Recupero 1' pt, 4' st. Spettatori 45.000 circa.
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