Primo tempo di marca giallorossa: positivi gli esordi di Baptista e Riise, il vantaggio è firmato da Aquilani al 29'. Meglio il Napoli nella ripresa, nonostante l'espulsione di Santacroce al 9'. Un minuto dopo, Hamsik firma l'1-1
ROMA, 31 agosto 2008 - Un gol e un buon primo tempo non bastano alla Roma per inaugurare il campionato con gli agognati tre punti da dedicare al defunto presidente Sensi: ad Aquilani, protagonista assoluto della prima frazione, risponde infatti Hamsik, in una ripresa dominata dalle incursioni di Lavezzi (e dalle parate di Doni: due, ma fondamentali). La Roma del primo tempo lascia dietro di sè echi promettenti, ma nella ripresa piace di più il Napoli, nonostante l'inferiorità numerica cui è condannato dal 9'. E alla fine finisce 1-1.
FORMAZIONI - La Roma, con il lutto al braccio, affaccia al campionato italiano gli esordienti Riise e Baptista, cercando nel contempo di camuffare le assenze pesanti di Totti, Perrotta e Taddei. Il Napoli si affida al duo argentino Lavezzi-Denis, gettando nella mischia anche Vitale, classe '87. Ne nasce un confronto bello e vivace, avvolto dal caldo torrido dell'Olimpico, ma anche dalla stretta del tifo giallorosso che, dopo il minuto di silenzio, applaude a lungo la memoria del presidente Sensi (in tribuna c'è la moglie Maria, e un mazzo di fiori viene deposto sul seggiolino abitualmente occupato dal presidente), e poi sostiene la squadra in ogni fase della gara.
La Roma del debutto mette a nudo virtù e vizi, indicando a Spalletti la via da percorrere, là dove c'è da cambiare (c'è stata qualche pausa di troppo e il secondo tempo ha registrato un repentino calo della squadra), là dove c'è da rodare (inevitabilente l'intesa fra vecchi e nuovi, e un poker d'attacco per forza di cose quasi improvvisato) e là dove c'è invece da applaudire (a tratti la condizione fisica è buona e lo spirito è quello vincente della passata stagione). Il Napoli, dopo il rodaggio con Panionios e Vllaznia che è valso ai partenopei la promozione nei preliminari di Uefa, disputa una gara promettente, a parte il quarto d'ora finale del primo tempo, una volta in svantaggio. Maggio la conferma, la coppia d'attacco argentina la vera scommessa della stagione.
PRIMO TEMPO - Dopo un inizio su buoni ritmi, ma privo di sbocchi in fase di conclusione, le squadre rallentano e a prevalere è la maggior qualità della Roma. Baptista e Riise sono fra i migliori per continuità e aggressività, ma il gol, al 29', è tutto romano: assist di De Rossi, rete di Aquilani, perfetto nell'occasione nelle vesti di vice Perrotta. Il giallorosso scatta infatti in area sul filo del fuorigioco, stoppa il pallone col petto e con un destro morbido al volo lo appoggia in rete. Denis sfiora il pari, Vucinic, su delizioso assist di Aquilani, sbaglia il raddoppio, i primi 45' finiscono qui.
SECONDO TEMPO - La ripresa ripresenta un Napoli diverso da quallo visto dopo il gol giallorosso: più aggressiva e lucida, la squadra di Reja mette subito sotto pressione Doni, salvato dagli errori di mira di Gargano su punizione, Denis, Lavezzi e Hamsik. Poi, in due minuti due espisodi decisivi: al 9' Santacroce si vede sventolare contro il secondo giallo e viene espulso, al 10' Hamsik, su assist di Denis, prima colpisce di testa la traversa, poi appoggia in rete in semirovesciata. E' l'1-1. Poi Reja manda in campo Rinaudo al posto dell'esordiente Vitale, ridisegnando la squadra. Cicinho prima viene stoppato in extremis da Contini, poi lascia il posto a un altro esordiente, il francese Menez. Il Napoli continua a sfoggiare intraprendenza offensiva, con Doni decisivo al 34' su un'incursione di Lavezzi, la Roma non riesce a sfruttare la superiorità numerica: nell'ultimo quarto d'ora Spalletti gioca la carta-Okaka, al posto di un esaurito Baptista, Reja non si accontenta e manda in campo Zalayeta, al posto di Denis. Poi Okaka sbaglia sotto rete, Doni salva ancora su Lavezzi e Menez fallisce il match ball. Finisce 1-1, e per quel che si è visto va bene così.
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