di Enrico Martinelli
MILANO, 17 AGO - Con un secco 4-1 alla Juventus nel trofeo Berlusconi, il Milan non cancella tutte le delusioni d'agosto ma quasi. Davanti al suo presidente, i rossoneri fanno un figurone per la prima volta in questo precampionato molto avaro di soddisfazioni, mentre la squadra di Ranieri fa un grande passo indietro rispetto a tutto quanto di buono ha fatto vedere finora. Se Adriano Galliani e' in cerca di un difensore, altrettanto dovrebbe fare il suo pari grado bianconero Jean Claude Blanc, perche' il reparto arretrato juventino ci mette molto del suo nel semplificare la vita agli uomini di Ancelotti, e l'infortunio di Chiellini fa scattare l'assoluta emergenza, anche perche' si tratta con ogni probabilita' di una distorsione ai legamenti del ginocchio sinistro e quindi non certo di cosa di poco conto.
Tante le assenze da una parte e dall'altra, Ancelotti non tiene fede ai suoi propositi e non risponde un'altra volta agli insulti che ancora gli piovono dai tifosi juventini, mentre Ranieri ha altro a cui pensare visto che, anche con Chiellini al suo posto, la Juve mostra grosse pecche in difesa: nel primo gol di Jankulovski al 21' c'e' lo zampino di Grygera, che si fa saltare secco, e poi ci mette molto del suo Chimenti che non capisce nulla della traiettoria del ceco e smanaccia solo l'aria mentre il pallone si infila in rete. Peggio ancora sul raddoppio al 25', con Seedorf che balla a lungo in area prima di trovare l'inserimento giusto di Ambrosini che si libera tranquillamente di Molinaro e schiaccia di testa in rete. L'ingresso di Legrottaglie per Chiellini si nota al 7' della ripresa quando ancora Seedorf puo' tenere palla per una vita prima di trovare Inzaghi lasciato completamente libero dal neo entrato. E il 3-0 e' servito.
Davvero tanta grazia per un Milan seppellito di gol nelle ultime amichevoli internazionali ma tornato bello davanti a una Juve con la testa altrove con l'unica attenuante di una rete annullata ingiustamente ad Amauri per un fuorigioco che non c'era quando ancora il punteggio era sullo 0-0. Ma e' quella l'unica occasione in cui il brasiliano e Del Piero si trovano con i tempi giusti mentre per il resto la Juventus non gira a centrocampo dove la coppia centrale Poulsen-Tiago non combina nulla e per il portoghese e' davvero ora di cambiare aria. Nedved sulla fascia non sfrutta le amnesie di Zambrotta, che non e' un ex della Juve ma un ex e basta, mentre Sissoko viene tenuto a bada dai centrocampisti di Ancelotti che fanno tutti il loro dovere. Seedorf fa quello che vuole, Pirlo, Gattuso e Ambrosini hanno evidentemente un grado di affiatamento molto maggiore rispetto al centrocampo improvvisato da Ranieri che solo nella ripresa trova qualche motivo di conforto grazie alla prestazione dei suoi giovani, che danno segnali interessanti soprattutto con Pasquato. E' sua l'unica soddisfazione bianconera della serata con il gol della bandiera al 25' dopo un bello slalom davanti a Bonera chiuso con un sinistro sotto la traversa. Il giovane attaccante della Primavera classe 1989 prende anche un palo prima che Ambrosini ristabilisca le distanze con il quarto gol al 25' con un potente sinistro su assist di Inzaghi.
Con Superpippo sempre affidabile e con il centrocampo in discreta forma, Ancelotti puo' quindi aspettare i suoi brasiliani con calma. Discorso diverso per Ranieri che prende quattro sberle per tornare bene sulla terra e rimettersi al lavoro per dare un'identita' precisa a una squadra ancora da costruire davvero.
Nessun commento:
Posta un commento